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Reviews for Modernism And Negritude

 Modernism And Negritude magazine reviews

The average rating for Modernism And Negritude based on 2 reviews is 3.5 stars.has a rating of 3.5 stars

Review # 1 was written on 2008-04-04 00:00:00
1998was given a rating of 4 stars Mike Mccall
Aimé Césaire was a great, strong man. RIP.
Review # 2 was written on 2010-09-21 00:00:00
1998was given a rating of 3 stars Glenn Smith
Per i "Proust-dipendenti" La musica, nella Recherche du temps perdu, svolge un ruolo fondamentale, basti pensare che è al settimino di Vinteuil, opera immaginaria e archetipa, che Proust affida il compito di svelare al Narratore la sua vocazione letteraria nonchè quello di riunire le "due parti", quella di Méséglise e quella di Guermantes. Il saggio di Nattiez, professore di musica dell'Università di Montreal, si propone di indagare ed approfondire il ruolo che la musica svolge nell'opera di Proust e in che misura essa contamini il "fatto letterario". Il compito è arduo e, visto che la Recherche è un universo complesso, totale e chiuso in se stesso, gli sconfinamenti negli altri "settori d'indagine" sembrerebbero scontati. L'Autore non cede alla tentazione e, in 5 parti o capitoli, porta a termine la sua indagine. Nell'Introduzione si riassumono i precedenti lavori svolti sull'argomento e si dichiarano le ipotesi che si seguiranno e le tesi che si dimostreranno. L'opera di Vinteuil, naturalmente,sarà il tema principale da analizzare. Nella prima parte vengono analizzate le poiesi di Wagner e Proust. Vengono colti i tanti parallelismi e le tante similitudini, che si ritroveranno, poi, nelle opere dei due artisti, essendo stato Proust "infettato" proprio da Wagner dall'ossesssione dell'unità e della ricerca dell'assoluto attraverso l'opera d'arte. Nella seconda parte viene "vivisezionata" l'opera di Vinteuil e si ricercano i vari modelli "reali" della Sonata. Notevole come Nattiez analizzi i "livelli di comprensione" attraverso cui devono passare Swann prima e il Narratore poi nell'ascoltare l'opera del maestro di Combray. Si analizzano, inoltre, la funzione di rivelazione estetica che la musica svolge nei confronti del Narratore e come essa riesca a riprodurre il meccanismo della memoria involontaria. Nella terza e ultima parte si cerca e trova la fonte della concezione estetica e metafisica della musica in Proust: Schopenhauer, il vero deus ex machina che si cela non solo dietro la teorizzazione del settimino di Vinteuil ma, cosa illuminante e forse deludente per chi è alle prese con le sue prime letture critiche sulla Recherche, dietro l'intera opera di Proust. Il saggio è ben scritto; Nattiez, con umiltà e onestà intellettuale, non ha la presunzione di presentare il suo come un lavoro "definitivo" sull'argomento, si pone degli obiettivi specifici che riesce a raggiungere brillantemente. Non mancano i colpi di scena. Per gli amanti di Proust, una piccola luce che rende meno fitta l'affascinante oscurità di " Alla ricerca del Tempo perduto".


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