Reviews for The Dangerous Age

The average rating for The Dangerous Age based on 2 reviews is 3.5 stars.

Review # 1 was written on 2017-01-15 00:00:00 Harley Crow Fascinating epistolary novel about a woman in her early 40s who is struggling with perimenopause ("hysteria", tears, anxiety, other hormone issues) and the loss of her value as her childbearing years end (and she had no children) and her beauty fades. I had never heard of this famous Danish author, and the book is over 100 years old, but it is still completely relevant, even though she is upper middle class, she has friends, discussed in detail, who are not as fortunate as she. It is entirely possible that only women over age 40 will truly appreciate this work.

Review # 2 was written on 2020-12-22 00:00:00 Paolo Belfiore 3,5* Cercando informazioni su uno dei libri che mi erano rimasti più impressi durante la mia infanzia, mi sono imbattuta in questa autrice danese, Karin Michaëlis, e ho scoperto un intero mondo. Scrittrice, drammaturga e giornalista femminista, cosmopolita, pacifista, nacque nel 1872. Ha scritto per bambini, adolescenti e adulti con un'attenzione rivoluzionaria verso l'universo femminile, si è schierata dalla parte dei più deboli, comprendendo da subito il pericolo del nazismo e fascismo che si profilavano all'inizio negli anni 30. Questo le costò la messa al bando dei suoi libri e della sua persona in Germania, paese con cui aveva forti legami. Rimase però legata a molte personalità della cultura tedesca come Bertolt Brecht di cui è stata amica e ispirazione. I suoi romanzi di formazione con ptotagonista l'adolescente Bibi ispireranno anche un'altra famosissima autrice per l'infanzia, Astrid Lindgren, autrice di Pippi Calzelunghe. Esiliata negli USA a seguito dell'invasione nazista della Danimarca, Karin Michaëlis tornò dopo la guerra in Danimarca dove rimase in ristrettezze economiche fino alla sua morte nel 1950. Con una tale biografia, mi è venuta la curiosità di conoscere meglio questa autrice e leggere altro. L'età pericolosa è il suo romanzo più conosciuto e tradotto all'estero. La sua protagonista, Elsie, è una donna ricca, intelligente e bella che arrivata alla soglia dei quarant'anni decide di ribellarsi a suo modo alle convenzioni di un'agiata vita borghese: lascia il marito, sposato per convenienza vent'anni prima, rifiuta un giovane spasimante del quale è tuttavia innamorata, e si ritira a vivere su un'isola sperduta con una cuoca e un'enigmatica giovane domestica come uniche compagne. Attraverso i suoi diari e le sue lettere, il lettore scopre l'inquietudine, l'insoddisfazione, le paure di Elsie che si trova a fronteggiare la fine della giovinezza e si dibatte tra il desiderio di libertà e di vivere finalmente per se stessa, e la necessità di avere delle relazioni umane e un uomo al suo fianco. Tutte filtrate attraverso il prisma delle impressioni e della corrispondenza della protagonista, si intrecciano le storie di tanti altri personaggi femminili che in qualche modo rappresentano tutte le diverse vite e le diverse possibilità che una donna può aspettarsi di avere. Uno degli aspetti su cui si insiste nel libro è la mancanza di sincerità: una donna, per avere una vita tranquilla e per essere rispettata, non può mai essere pienamente se stessa. Il prezzo della sincerità è una vita ai margini o una diagnosi di follia con orribili conseguenze, come l'ospedalizzazione e il suicidio. A dispetto dello stile comprensibilmente antiquato, la spietata capacità di introspezione e l'ironia di Elsie rendono questo breve romanzo di più di cent'anni fa ancora attuale, verosimile e godibile.