Reviews for Discovery of Dawn

The average rating for Discovery of Dawn based on 2 reviews is 3 stars.

Review # 1 was written on 2015-08-31 00:00:00 John Doe Avete presente gli albumi montati a neve che utilizziamo per fare i dolci? Una soffice e vaporosa nuvola bianca, apparentemente densa ma che si sfalda in un attimo quando si mescolano gli albumi all'impasto. Il libro di Veltroni potrei paragonarlo a quella nuvola bianca, morbida, lieve e vaporosa ma volatile. L'alba è il momento di passaggio dalla notte alla luce del giorno. I colori che dipingono il cielo all'alba sono una promessa e un indizio sul giorno che verrà, diversi a seconda che il giorno sarà nuvoloso, piovoso o soleggiato. L'alba è la speranza per il futuro. E' all'alba che il protagonista del libro, Giovanni Astrengo, comprende che occorre avere il coraggio della curiosità di vivere la vita non come una strada diritta da percorrere dal chilometro zero all'ultimo, aspettando che termini, ma che bisogna infilarsi per viali alberati e viottoli sterrati che deviano dal proprio percorso naturale. Così il viaggio dura di più, è più vario. E ciò che è consentito a Giovanni Astrengo è addirittura di andare sulla strada a marcia indietro, così da rivedere il già visto e capirlo meglio, forte della conoscenza acquisita strada facendo. E' questa la "scoperta" narrata nel libro, il cui protagonista è un uomo, marito, padre ma in primo luogo figlio di un padre che l'ha abbandonato, senza una parola, quando aveva tredici anni. Questo evento ha segnato la sua esistenza, facendolo crescere "monco" di certezze e di punti di riferimento. La scoperta dell'alba farà sì che il vuoto finalmente si colmi e l'animo del protagonista si plachi. Dò tre stelle a questo libro non perché abbia meriti letterari, ma perché parla, con delicatezza e soavità, con malinconia e nostalgia, di sentimenti familiari anche sofferenti, pur se il finale mi è sembrato affrettato e scontato. E poi, gli albumi montati a neve si sfaldano nell'impasto, ma lasciano un'impronta di morbidezza al dolce che rimane.

Review # 2 was written on 2020-06-15 00:00:00 Jessica Damper Questo romanzo, scritto nel 2006 da Walter Veltroni, è un breve e delicato racconto con pochi veri personaggi ed una storia terribile ed irrisolta. Saranno una serie di chiamate, fatte da uno strano e surreale telefono, di quelli di una volta, neri in bachelite, che consentiranno di far luce, indirettamente, sul mistero della scomparsa del padre del protagonista. Si parla di famiglia, di figli con problemi, di storie comuni che scorrono quietamente mentre i telegiornali raccontano le notizie di attualità e poi si parla di terrorismo, di vicende del passato che riaffiorano e infine il cerchio si chiude, a sorpresa, nel finale. Ho trovato lo stile di Veltroni scorrevole, facile da leggere e piacevole nel metterti a proprio agio, citando più volte Calvino e mescolando un pizzico di giallo con un spruzzata di magia. Senza realmente approfondire, ma regalando diverse emozioni.