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Reviews for Great Scot: A Biography of Donald Gordon - Joseph Schull - Hardcover

 Great Scot magazine reviews

The average rating for Great Scot: A Biography of Donald Gordon - Joseph Schull - Hardcover based on 2 reviews is 4 stars.has a rating of 4 stars

Review # 1 was written on 2020-04-30 00:00:00
0was given a rating of 4 stars Eric Olague
Stanley Kubrick è stato un grande artista e un uomo dalle molte singolarità. Autore leggendario, genio innovatore del cinema, uomo schivo e riservato, il suo progressivo isolarsi dal mondo aveva generato ogni sorta di mito sulle sue presunte manie. Raccontarne la storia può dare conto, in qualche misura, delle ragioni che stanno dietro alle sue opere? Questa mi pare l'unica domanda che il biografo di un artista dovrebbe porsi, salvo che la vita dell'artista in questione sia, di per sé, così interessante da costituire di per sé un buon motivo per un racconto. Leggendo il libro di Lobrutto, non pare che sia questo il caso di Kubrick, la cui vita privata non aveva nulla di eccezionale, a ben vedere. Infanzia tranquilla, risultati scolastici altalenanti, precoce propensione per le arti visive (la fotografia), grande determinazione e un carattere oscillante tra la ritrosia e la bonomia. La sua ritrosia appare prevalentemente dedicata allo star-system hollywoodiano, che Kubrick rifuggiva, mentre sono innumerevoli le testimonianze che lo descrivono come un uomo cordiale e gentile. Scartata l'ipotesi di raccontare SK come una specie di genio pazzo o di artista romantico, resterebbero i film (non poca cosa comunque). Invece di dedicarvisi di più, l'autore si dilunga in dettagli di poco conto, interminabili elenchi e digressioni tecniche non del tutto adatte a una biografia. Nei primi capitoli, per dire, si trova l'elenco di tutti gli indirizzi del Bronx nei quali la famiglia Kubrick ebbe la ventura di risiedere. Si trova poi un'interminabile sequela di descrizioni dei servizi fotografici realizzati dal regista per la rivista Look. Ora, questi ultimi possono essere effettivamente importanti per capire qualcosa di più del Kubrick compositore di immagini, ma la mera elencazione dei titoli dei servizi sarebbe stata meglio in un'appendice. La storia della lavorazione dei singoli film è descritta molto analiticamente, anche qui senza molto equilibrio tra anedottica pura e semplice, dettagli tecnici, analisi critica. Non mancano vere curiosità (come le incredibili invenzioni tecniche escogitate per la realizzazione di film come Barry Lyndon o Shining), ma il fuoco (per rimanere in tema) non pare ben centrato. Il finale, aggiunto nella seconda edizione pubblicata dopo la morte del regista, è un po' tirato via, sembra scritto di fretta per chiudere il volume e mandarlo in stampa. Nel complesso, il libro vale la lettura ma le mie aspettative sono andate piuttosto deluse. Se non siete veramente appassionati di SK o del cinema, non arriverete facilmente in fondo.
Review # 2 was written on 2010-01-30 00:00:00
0was given a rating of 4 stars Kevin Wells
Kubrick was a poor Jewish kid from the Bronx, not educated beyond high school (his grades throughout were terrible), who ended up an expatriated autodidactic cinematic genius. Also, he was a master-level chess player (his dad both taught him chess and bought him his first camera around the age of twelve) who hustled games in Central Park for extra money as a teenager. I still love to imagine the epic matches that may have taken place at the Nabokov/Kubrick meetings during the film adaptation of Lolita (Kubrick was known to always have a chess set at hand and take all comers). To be a fly on the wall at the meeting of those two minds over the field of battle!


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