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Reviews for Comparative Approach to American History

 Comparative Approach to American History magazine reviews

The average rating for Comparative Approach to American History based on 2 reviews is 3.5 stars.has a rating of 3.5 stars

Review # 1 was written on 2016-09-15 00:00:00
0was given a rating of 5 stars Mark Kirimli
Invano si cercherebbero tracce di quello che abbiamo imparato a scuola sui re di Roma, da Romolo fino ai Tarquini: Mommsen li ha banditi dalla sua storia di Roma in quanto mito, favola, fola, racconto non documentabile scientificamente. Ciò che non è immediatamente classificabile come fatto documentabile in maniera rigorosa viene bandito. Non per niente siamo in pieno positivismo, e anche la storia deve essere una scienza che aderisce ai canoni positivisti. Sembrerebbe più una cacciata dei re dalla storia di Roma, cacciata fatta non da Giunio Bruto, ma dallo stesso Mommsen! Scherzi a parte, è una ricostruzione rigorosa, condotta sulle fonti storiografiche antiche, ma soprattutto sulla scorta dell’epigrafia, della linguistica, del diritto romano, della storia delle religioni, anche delle scoperte archeologiche, poche in realtà. Il nucleo centrale, lo stato monarchico, molto semplice, è un’estensione logica della famiglia; il potere del re, un primus inter pares eletto a vita dai patres è derivato logicamente da quello del pater familias, che ha diritto di vita e di morte sui membri della famiglia, che dai figli si prolunga sui servi. La famiglia è la cellula primitiva di questa civiltà contadina in cui non esiste ancora la proprietà privata, ma i campi sono ripartiti e coltivati dalle famiglie allargate. Il coltivatore è allo stesso tempo cittadino, soggetto di diritti e doveri, in primis il dovere-diritto di portare le armi e combattere per lo stato, e morire, all’occorrenza. Gli dei, gli spiriti della natura e delle attività umane moltiplicati all’infinito, i penati, le feste religiose e i riti ad esse connesse sono tutti inseriti funzionalmente in quest’economia agro-pastorale, del do ut des. È tutto molto primitivo, ma ben congegnato. Non ci sono grossi turbamenti, almeno sembra, di speculazioni metafisiche e viaggi mistici dei greci, né l’oltretomba terrificante dei vari charun e thuculcha che angosciavano gli etruschi. È una civiltà agraria dotata di spirito pratico, che s’interessa e vuole risolvere problemi pratici, misurare, pesare, calcolare… il pontifex (pontificere) è una specie d’ingegnere che oltre ai calcoli pratici (della costruzione dei ponti) si occupa di calendario per calcolare esattamente le date di svolgimento delle feste religiose…. I vicini latini, sabini, sanniti sono anch’essi ancora civiltà agropastorali. Ci sono lunghissime disgressioni, anche linguistiche, su questi altri popoli italici. Il sud dell’Italia, o meglio l’Italia di allora, dove ci sono le città greche, la Sicilia dei greci e punici, sono la Silicon Valley del tempo per vivacità culturale, creazione scientifica e tecnologica. Va beh, ha 150 anni, questa Storia di Roma, però è sempre godibile e interessante, almeno quando si leggono di corsa le considerazioni sul diritto, che sono rigorose, puntuali, teutoniche, ma anche un po’ pallose.
Review # 2 was written on 2013-01-19 00:00:00
0was given a rating of 2 stars David Smithson
Well written, well researched, well done.


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