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Reviews for Automotive Accessories and Specialty Equipment in Belgium: A Strategic Reference 2006

 Automotive Accessories and Specialty Equipment in Belgium magazine reviews

The average rating for Automotive Accessories and Specialty Equipment in Belgium: A Strategic Reference 2006 based on 2 reviews is 2 stars.has a rating of 2 stars

Review # 1 was written on 2010-10-26 00:00:00
0was given a rating of 1 stars Wenona Jones
There were simply too many mistakes in this book. It bothered me to the point that it diverted my attention away from what I was supposed to be learning: the principles of economics. As for those principles, the book tended to over-explain (at great length) the most simple mechanisms while only superficially (and inadequately, in my opinion) explaining the more challenging ones. You might want to consider a different introduction, especially given how many introductory economics books are out there.
Review # 2 was written on 2020-06-09 00:00:00
0was given a rating of 3 stars Scott Lutren
Un testo universitario invecchiato malissimo. Propugna del resto le idee liberiste che di lì a poco avrebbero fatto carne da macello degli ""europei"", con quello straordinario darwinismo economico che se non sei efficiente devi farti da parte. Al di là dell'abc dell'economia, in nuce c'è tutto il liberismo: efficienza (niente soldi sul tavolo), Stato inefficiente (tranne quando c'è da salvare interi settori privati), sburocratizzare, innovare. Il resto sono dogmi che in Italia si sono visti in tempi recenti, come un occhio di riguardo all'economia del sommerso (lavoro nero eccetera), che viene considerato parte integrante del pil, il terrore dell'inflazione a due cifre (che non si vede dagli anni '70), la globalizzazione come strumento efficiente di produzione (portare roba prodotta dove costa meno produrla, con i barconi...), il salario minimo che altera l'equilibrio di mercato (cancelliamo duecento anni di battaglie dei lavoratori perché inefficienti). E infine il dogma di fede ASSOLUTO: dove c'è moneta NON C'E' IL BARATTO (e viceversa). Peccato che il libro di David Graeber sarebbe stato scritto circa 8 anni dopo (Debito: i primi 5000 anni). Insomma gli autori sono anche dei liberisti perbenisti, la gente dovrebbe stare bene, dovrebbe risparmiare, dovrebbe poter lavorare perché la disoccupazione ha un costo sociale, dovrebbe potersi godere la vita, in fondo viviamo nel migliore dei mondi capitalisti possibile, infatti, spiegano (parafrasando) se il comunismo non esiste più è perché non era capitalista e il suo mercato non era in equilibrio (un disco rotto insomma). A distanza di anni tutti i parametri sono pateticamente peggiorati, tra tutti: Italia 2002 - povertà relativa 2456000 11% famiglie - povertà assoluta 926000 4.2% famiglie / Italia 2018 - povertà relativa 9000000 11.8% famiglie - povertà assoluta 5000000 7% famiglie. E infine come tutti i testi universitari che si rispettino, visto che c'era da propugnare la nuova religione (l'Euro), l'elogio alle istituzioni dell'Unione Europea, descritte non lapidariamente bensì a "dovranno essere fedeli alli popoli europei tutti, non alle singole nazioni zozze e cattive".


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