Reviews for The communitarian constitution

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Review # 1 was written on 2017-04-11 00:00:00 Joann Betts Per descrivere la lotta fra potere costituente e potere costituito Negri passa in rassegna i grandi momenti di riflessione (e azione) rivoluzionaria, ciascuno dei quali individua un aspetto del potere costituente: «la sua natura democratica radicale così com’è descritta da Machiavelli; la temporalità delle masse rivoluzionarie parigine; il contropotere e l’appropriazione teorizzati da Harrington; la centralità del nuovo spazio politico costruito nella rivoluzione americana e dal costituzionalismo democratico: Rosa [Luxemburg] unifica ed esalta queste caratteristiche, rileggendone la sintesi e la crisi, il progetto e il limite nell’esperienza rivoluzionaria sovietica» (p. 364). Elementi che non corrono solo il rischio di essere soffocati e incatenati dal potere costituito («il costituzionalismo è trascendenza – ma soprattutto è la polizia che la trascendenza stabilisce sull’interezza dei corpi per imporgli l’ordine e la gerarchia. Il costituzionalismo è un apparato che nega il potere costituente e la democrazia», p. 397), ma anche di pervertirsi essi stessi e trasformarsi in mostruosità, come accade nell’esperienza rivoluzionaria sovietica: «il potere costituente leninista è rotto e subisce l’andarsene erratico dei suoi elementi costitutivi, ciascuno nella sua assolutezza, negli anni che immediatamente seguono la sua instaurazione. L’elemento machiavellico diviene dittatura, l’elemento temporale diviene teoria degli ‘stadi di sviluppo’, l’elemento spaziale diviene pratica imperialista, l’elemento di contropotere diviene burocrazia e difesa corporativa» (p. 367). Il potere costituente, rivoluzionario, deve sfuggire a questi rischi e mantenersi forza sempre attiva: «occorre sdrammatizzare il concetto di rivoluzione rendendolo, attraverso il potere costituente, null’altro che il desiderio di trasformazione del tempo, continuo, implacabile, ontologicamente efficace. Una pratica continua e intrattenibile» (p. 413). «La materialità metafisica del potere costituente si mostra in enormi incendi che illuminano di moltitudine le piazze degli imperi fatiscenti. Fra il 1968 e il 1989 le nostre generazioni hanno ben visto l’amore per il tempo opporsi a ogni e a tutte le manifestazioni dell’essere per la morte» (p. 414).

Review # 2 was written on 2009-04-07 00:00:00 Rodwyn Dimaranan las antiguas nociones sobre el Imperio nos ayudan a articular mejor la naturaleza de este orden mundial en formación. Como nos enseñaron Tucídides, Livy y Tácito (junto con Maquiavelo comentando sus trabajos), el Imperio no se forma sobre la base de la fuerza propiamente, sino sobre la base de la capacidad para presentar a la fuerza colocada al servicio del derecho y la paz. Todas las intervenciones de los ejércitos imperiales son solicitadas por una o más de las partes involucradas en un conflicto ya existente. El Imperio no nace por su propia voluntad, sino que es llamado a ser y constituirse sobre la base de su capacidad para resolver conflictos. El Imperio se conforma y sus intervenciones se vuelven jurídicamente legitimadas sólo cuando se ha insertado en la cadena de consenso internacional orientada a resolver conflictos existentes. Retornando a Maquiavelo, la expansión del Imperio está enraizada en la trayectoria interna de los conflictos que se supone que debe resolver. El primer objetivo del Imperio es, por lo tanto, expandir el reino del consenso que sostiene su propio poder. Acerca de las lecturas de Maquiavelo sobre el Imperio Romano, ver Antonio Negri, Il potree costituente (Milan: Sugarco, 1992), pp. 75-96; en inglés, Insurgencies: Constituent Power and the Modern State, trad. Maurizia Boscagli (Minneapolis: University of Minnesota Press, 1999) Imperio Pág.18