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Reviews for The Present and the Past

 The Present and the Past magazine reviews

The average rating for The Present and the Past based on 2 reviews is 4 stars.has a rating of 4 stars

Review # 1 was written on 2020-02-02 00:00:00
0was given a rating of 4 stars M. De Nooij
IL RITMO EGUALE E SENZA SCAMPO DI CHI SA DOVE ANDARE La foto di Clarence H. White, The Orchard (1902), sulla copertina. La storia si ripete! E ha gi� cominciato: funziona sempre nello stesso modo. E la vita familiare, nella sua essenza, non cambia mai. I fatti che racconto non sono affatto straordinari; anzi, molto pi� frequenti di quanto non si penserebbe. E la vita che descrivo non � affatto anacronistica: sopravvive in larghe zone, specialmente fuori Londra, e credo che si estender� in futuro, perch� moltissima gente desidera vivere cos� i rapporti umani sono sempre gli stessi! Cos� rispondeva Miss Ivy a chi le chiedeva perch� continuasse a scrivere storie improbabili di sessant�anni addietro. Foto di Clarence H. White, 1896. Un altro dei fulminanti romanzi della Grande Signorina. Fulminanti perch� scoppiettano di battute di dialogo incalzanti � al punto che ci sono pagine e pagine di solo dialogo, nessuna descrizione, neppure didascalia � fulminanti perch� battute dialogo e ritmo sono taglienti. Come sempre � un nucleo familiare che Compton-Burnett mette al centro del racconto: un luogo chiuso, casa villa magione, una famiglia pi� o meno allargata, la servit�. Forse dopo il successo di �Downton Abbey�, sarebbe il caso di rispolverare i romanzi di questa grande scrittrice. Foto di Clarence H. White. Chiacchiere, e parole, che sviluppano la trama ridotta all�osso, chiacchiere e parole che man mano sembrano perdere di senso e significato, diventare qualcosa d�altro, riempimento sonoro di uno spazio per svuotarlo, contemporaneamente, dei suoi contenuti. Si parla ma non si comunica, si parla tanto per dire poco. I personaggi di Compton-Burnett dicono cose del genere: Meno si dice, meglio �, afferma Josephine, per velare quello che ha bisogno di essere velato e salvare la faccia di chi ha bisogno che gliela si salvi. � una questione di decoro. Oppure: Mi sento a disagio con la gente la cui vita � un libro aperto. Ho tanto in me da dover nascondere. Qui il non senso � accentuato dal fatto che i bambini di tre anni parlano come gli adulti, i domestici come i padroni, gli uomini come le donne. Meredith Frampton: A Game of Patience. Tate Modern, Londra In Il presente e il passato (anche i titoli scelti da Ivy Compton-Burnett tendono ad assomigliarsi fino a confondersi) � vero che a tre anni i bambini celebrano il funerale di una talpa come se fosse una cerimonia funebre di adulti: ma, almeno all�inizio, la famiglia appare felice. Se non che qualcuno emerge dal passato per entrare nel presente, si scopre che pap� � bigamo, e quindi ci sono pi� fratelli e sorelle, ma soprattutto si possono avere due madri e si sa che quante pi� madri si hanno, meglio � di certo; di una cosa buona non se ne ha mai troppo. �Il ritmo eguale e senza scampo di chi sa dove andare� � come Natalia Ginzburg ha descritto la prosa della scrittrice inglese da lei molto amata e ammirata. Meredith Frampton: Marguerite Kelsey, 1928, Londra, Tate Gallery
Review # 2 was written on 2016-02-25 00:00:00
0was given a rating of 4 stars Forouzan Farahani
The few Ivy Compton-Burnett books I've read follow a fairly precise formula (down to their titles) but it is quite a distinctive one. Composed almost entirely of dialog and focused on domestic interactions, the characters exchange continual somewhat ironic "brittle" barbs. Some of them sound like utterances that some sort of robot chooses from a list of "things humans might say", (though the robot is also clearly a mechanical Turk). Other times, you have the impression that the conversation is an inversion of those sequences where people say one thing and what they are actually thinking is disclosed - in this case, they say out loud what most would only think. As such, it is hard to sympathize with most of the characters - the children are most amusing as they spout their quite unchildlike remarks. The specific plot here concerns a self-pitying and emotionally ungiving father who has five children, two from a prior marriage, all being raised by his current wife. The former wife, having disappeared (partly at his behest) for nine years, returns in hopes of reconnecting with her children. As you can imagine, some tension arises. The family is also quite well-to-do, with half a dozen household servants, so there is a lot of upstairs/downstairs psychology in addition to the interfamilial interaction.


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