Clifford's big book of things to know Book

Come giustamente scrive Labranca, "I Quindici" hanno formato una gioventù curiosa, spaesata e affamata d'esotico. Oggi fa ridere, ma quando ancora non eravamo globalizzati, un'enciclopedia creata ad uso e consumo dei ragazzini americani post-boom, nei tinelli nostrani aveva effetti devastanti. Non c'era un'illustrazione che non mostrasse bambini biondi con uno spruzzo di lentiggini sul naso e i pantaloni corti. Il libro "feste e costumi", descriveva Thanksgiving e Xmaspudding, e strani riti tipo GuyFawkes o il giorno di S. Patrizio. In epoche in cui in Italia si proibivano i coloranti alimentari persino nelle TicTac, le foto di bastoncini di zucchero ricurvi a spirali bianche e fucsia e le mele candite rosso fosforescente avevano la stessa forza dirompente delle serigrafie di Warhol. Ogni pagina era un enigma da decifrare, una storia da scoprire: "Mamma, che cos'è la gommalacca?", "Che sapore ha la melassa?", "Mi insegni il baseball?", "Perché in Italia non vendono la colla spray?". Genitori impotenti mostravano per la prima volta di essere fallibili, e noi cercavamo di immaginarci come doveva essere una vita esotica quanto i romanzi di Salgari. Il volume 15, "Voi e il vostro bambino", non fu ovviamente mai aperto, mentre "Fare e costruire", "Feste e costumi", "Come si fanno le cose", "Come funzionano le cose" furono i miei compagni di gioco e di lettura preferiti per anni e anni. In epoca pre-tutto, "I Quindici" raccontavano la vita quotidiana di un'altra galassia spacciandola per normalità. Nessun libro di fantascienza è mai riuscito a portarmi oltre. ... Show less