Basic moral philosophy Book

L'analisi di Spaemann si concentra sui seguenti temi: la questione della relatività di bene e male, i princìpi di piacere e di realtà, l'interesse e il significato dei valori e della giustizia, la coscienza e la bontà.
Per l'Autore, la ricerca di un criterio universalmente valido per la vita buona e cattiva, per le azioni buone e cattive, deriva dall’osservazione della diversità dei sistemi di norme morali e perciò il fatto che vi sia tale diversità non è di per sé un argomento contro questa ricerca.
Precisato questo, non vi è nessuna etica che prescinda assolutamente dalle conseguenze di un’azione, poiché non è possibile neppure definire un’azione senza tenere conto di un determinato effetto. Dunque una persona buona è tale quando la sua coscienza traduce il “non mi è lecito farlo” in “non mi è possibile farlo”, valutando gli effetti non solo in termini razionali, ma di coscienza.
Spaemann introduce infine un discorso che solo raramente viene collegato all'etica: il destino. L’atteggiamento ragionevole dell’essere umano di fronte al destino si chiama "abbandono fiducioso" (Gelassenheit): è l’atteggiamento di colui che accoglie nel suo volere ciò che egli non può modificare come comprensibile limite del suo agire; l’atteggiamento di chi accetta il limite. Ma solo e soltanto dopo aver tentato di allargare i confini del possibile.