Of Tales And Enigmas Book

Robert Louis Stevenson ha scritto questo libro (il titolo originale è Il dinamitardo) in collaborazione con la moglie Fanny un anno prima di pubblicare Lo strano caso del dr. Jeckyll e di mr. Hyde. La lettura è piacevolissima, con una trama di storie parallele che si intersecano e mescolano passato, presente e luoghi diversi; costruito come una detective's story, a tratti molto ironica alla maniera de "La congiura degli innocenti", di Hitchcock, e con un pizzico di atmosfera kafkiana nella resa della personalità di alcuni protagonisti, il racconto è ambientato in una Londra colpita da attentati dinamitardi realmente accaduti. In una parte del racconto si cita la matrice irlandese degli episodi, ma le giustificazioni addotte dai cospiratori fanno riferimento (anche se in modo volutamente sfumato, secondo me) più all'ingiustizia delle condizioni socio-economiche nella Londra imperiale, capitalista e guerrafondaia: "In questi nostri tempi bui, una stella - la stella della dinamite - si è levata in cielo per gli sfruttati" perché "la guerra non risparmia certo i bambini… non risparmia nemmeno il carretto del povero spazzino. Non più di … non più di quanto faccia io".
I cospiratori sono terroristi di professione, ricevono un compenso per non cedere alla delazione, e sono guidati da Zero, pseudonimo utilizzato dal chimico che costruisce micidiali congegni a tempo, ricercato e in fuga continua ("…posso a diritto qualificarmi come un individuo senza nome, di giorno. Ma … di notte, e tra i miei disperati compagni, io sono il formidabile Zero"), e in poche righe è descritta la logica del terrore, con una spiazzante modernità e attualità, "Qualunque cosa possa incutere terrore, qualunque cosa possa disorientare o paralizzare l'attività di un paese colpevole, carretto, bambino, Parlamento imperiale o vaporetto in gita, va tutto bene per i miei semplici progetti".
Tutto sommato, nei dialoghi e nei resoconti di Zero e degli altri terroristi sembra prevalere la lucida follia del gesto alle motivazioni, che rende ancora più agghiacciante il fenomeno, e del resto i russi Raskolnikov (Delitto e castigo) e Bazov (il nichilista di Padri e figli) erano già comparsi sulla scena letteraria da qualche anno.
È interessante l'espediente utilizzato da Stevenson per costruire la storia; per scommessa tre ragazzi senza lavoro, con scarsi mezzi di sostentamento e piuttosto marginali, decidono di andare per le strade di Londra nella speranza di imbattersi in storie su cui indagare. Ognuno dei tre incontrerà una donna che racconterà loro storie diverse, quasi slegate dal contesto, e ognuno incontrerà sulla propria strada un frammento di terrore. Le vicende dei tre uomini sono raccontate separatamente e l'ultimo capitolo è destinato all'epilogo finale, con la ricomposizione della storia. C'è da sottolineare che le protagoniste femminili fanno una figura decisamente migliore delle figure maschili.