Nineteenth-Century Origins of Neuro-Scientific Concepts Book

- La fragilità della carne -

Ceronetti dispone di una cultura vastissima - si fa una fatica immane a tenere il passo - per elaborare una serie di "analecti"e di pensieri infuocati, che rivelano ossessioni e premure personali, oltre che le sue scelte etiche.

La sua avversione rispetto ai medici, ai farmaci, alla sperimentazione sugli animali, rispetto al progresso scientifico che lascia a terra silenziosi corpi abusati si erge come un grido che attraversa la storia dei popoli e non dà mai cenni di ridimensionamento o di speranza.

Molti dei suoi aforismi, quando non sono criptici, rasentano l'assurdità, ma se si ha la tenacia/fiducia di proseguire... si giunge a pagine che tolgono il fiato, soprattutto perché foriere di catastrofi ora effettivamente avvenute o in corso di svolgimento.

"Troppi fasci di nervi a contatto tra loro, troppi fili annodati in groviglio vivente nel labirinto umano; si sente, come un rumore di oceano, la demenza planetaria crescere. C'è ormai una specie di mononazione terrestre il cui delirio, gesti, passioni, incubi, si possono sentire, vedere, prevedere dappertutto, ed è scoraggiante il pensiero di questo grande malato mentale dal quale è impossibile vivere separati, che occupa e usurpa tutto, seduto su tutte le sedie, con le mandibole crocchianti davanti a tutti i piatti possibili, le tasche piene di coltelli e una insaziabile smania omicida. Chi lo cura o lo frena? Un uomo che ragioni può fare altro che schivare più che può i suoi simili?"