Appraisal and criticism in economics Book

Il sogno americano?
Il libro è molto ben scritto, ma nel complesso non mi ha convinto. C'è un vasto campionario infelicità. L'infelicità è parte della vita e bisogna imparare ad elaborarla: tuttavia sarebbe meglio diversificare l'offerta. Diversi racconti mi sembrano deboli e mi pare che vogliano stupire il lettore con una trovata paradossale. Altri sono più onesti e mi piacciono molto di più. La storia dell'uomo che si innamora di una donna che esce (forse) da una grave malattia può non essere nuova, ma mi pare che abbia senso ed è particolarmente bella la riflessione finale del protagonista (che non dirò). Un altro racconto che mi sembra convincente è quello del bambino molto grasso che viene spedito in vacanza in un campeggio per bambini molto grassi, dove probabilmente mangiano solo foglie di insalata: il bambino è solo e infelice, si potrebbe consigliare la consultazione di uno psichiatra infantile in alternativa all'internamento in un campo. Gli altri personaggi mi sembrano non sconfitti (che implica l'aver preso delle iniziative) ma rassegnati: si circondano di casse di birra e bottiglie di whiskey, cercano di cogliere l'attimo ma in modo futile, sognano patate fritte e gelati (non era questo il sogno americano). Insomma, mi aspettavo che si tenessero la mano nel sonno, ma non c'è questo spirito, nel complesso. Si potrebbe osservare che non si può obbligare i personaggi della letteratura ad agire secondo i miei disegni: è vero, lo ammetto. Non condivido molti personaggi: però mi è piaciuto il mostro alato protagonista del primo racconto - quello sì che è vitale- forse l'averlo inserito fa sfigurare gli altri. Forse sarebbe stato meglio metterlo in fondo.